La nostra missione è, ormai da oltre trent’anni, quella di offrire a tutti l’opportunità di conoscere e “vivere” l’acqua secondo le proprie capacità ed inclinazioni. Questo incontro potrebbe non avvenire solo in presenza di particolari controindicazioni mediche.
Semplici leggi fisiche – sopra tutte la legge di Archimede – rendono l’acqua compagna preziosa per chi ha difficoltà di movimento. Il corpo risulta più leggero e l’abbraccio dell’acqua fornisce un appoggio insostituibile. Bastoni, protesi ed altri ausili non hanno più motivo di esistere in acqua, l’autonomia del movimento è raggiunta con semplici gesti in completa libertà.
Acquamondo nasce nel 1975, dalla volontà di un gruppo di benefattori illuminati – Lions Club Varese Host, Lions Club Varese Settelaghi, Panathlon Varese, Rotary Club Varese, Rotary Club Varese Verbano, e Soroptimist International Varese, a cui più tardi si aggiungerà il Rotary Varese Ceresio, e dall’entusiasmo e competenza di un medico fisiatra varesino, allora primario del reparto di riabilitazione dell’Ospedale di Circolo, la dottoressa Erminia Moroni Bulgheroni.
In anni in cui la disabilità era spesso ancora nascosta nelle mura di casa, l’apertura di una piscina “normale” in un orario “normale” a ragazzi con difficoltà motorie e mentali era un’avventura nuova e contro corrente.
La piscina della Robur et Fides di Varese, già allora priva di barriere architettoniche, è sempre rimasta la “nostra piscina”, grazie alla disponibilità dei propri dirigenti che ininterrottamente sino a oggi ci hanno concesso la piscina a condizioni vantaggiose il sabato mattina.
Oltre un migliaio di persone disabili ed assistenti volontari si sono alternate negli anni nello spazio acqua a nostra disposizione. Nella strada da noi iniziata, sono nate e cresciute nel tempo le numerose polisportive per disabili della provincia di Varese che hanno affrontato anche altri sport.
Con il tempo è parzialmente cambiata la tipologia dei nostri utenti. Ora anche persone con capacità motorie molto ridotte si avvicinano all’acqua, raggiungendo anch’esse, con tempi e modalità proprie, una indipendenza motoria.